
Conosci la classe Euro della tua auto? Scopri in questa guida le differenze tra le categorie ambientali e le nuove regole Euro 7 dal 2026.
Se siete proprietari o futuri acquirenti di un’auto, conoscere la classe Euro del vostro veicolo è molto importante per comprendere il suo impatto ambientale e le normative a cui è soggetto.
La classificazione Euro stabilisce i limiti massimi di emissioni per ciascuna categoria di veicolo, incidendo sulla qualità dell’aria, sulla mobilità urbana e sull’accesso a incentivi e agevolazioni per chi sceglie modelli meno inquinanti.
In questo articolo vi guideremo alla scoperta delle diverse classi Euro, dalle prime categorie Euro 0 fino alla nuova normativa Euro 7 che entrerà in vigore a fine 2026, illustrando le differenze, le novità e cosa cambia per voi e per la vostra auto.
Cos’è la Classe Euro e perché è importante
La Classe Euro è un sistema di classificazione introdotto dall’Unione Europea per regolamentare le emissioni inquinanti dei veicoli.
Si applica ad autovetture, veicoli commerciali e mezzi pesanti, e stabilisce limiti sempre più severi per la quantità di sostanze nocive rilasciate nell’aria.
L’obiettivo principale di questa normativa è ridurre progressivamente l’impatto ambientale del trasporto su strada, con lo scopo di migliorare la qualità dell’aria e la salute pubblica.
Ogni nuova categoria Euro segna un passo avanti nella lotta all’inquinamento, imponendo agli automobilisti e alle case produttrici tecnologie più efficienti per la riduzione delle emissioni. Ad esempio, l’introduzione di filtri antiparticolato, sistemi di post-trattamento dei gas di scarico e motori sempre più ottimizzati. Grazie a queste innovazioni, la normativa ha contribuito a diminuire significativamente la quantità di inquinanti presenti nell’atmosfera.
Questa classificazione si basa su test ufficiali, che misurano la concentrazione di alcune sostanze altamente inquinanti, come ad esempio l’ossido di azoto che è responsabile della formazione dello smog o il monossido di carbonio che è un gas tossico derivante dalla combustione incompleta dei carburanti.
Oltre a essere un dato tecnico, la classificazione Euro ha un impatto concreto sulla mobilità e sui costi di gestione del veicolo.
Sapere in quale categoria rientra la propria auto permette di verificare le eventuali restrizioni alla circolazione, dato che molte città limitano l’ingresso nelle Zone a Traffico Limitato (ZTL) o nelle Aree a Basse Emissioni (LEZ) ai veicoli più inquinanti. Inoltre, conoscere la classe Euro consente di accedere a incentivi e agevolazioni, come contributi per la rottamazione di veicoli più vecchi, per l’acquisto di modelli meno impattanti, per la conversione ad alimentazioni alternative come quella a GPL o Metano.
Un altro aspetto da considerare è la possibilità di evitare blocchi del traffico imposti dalle amministrazioni locali in caso di elevato inquinamento atmosferico, una misura che spesso colpisce i veicoli con una classe Euro inferiore.
Controllare la classe Euro della propria auto è dunque essenziale per pianificare la mobilità con maggiore consapevolezza e senza imprevisti.
Come riconoscere la classe Euro della tua auto
Il livello di emissioni del tuo veicolo è un dato essenziale per stabilire le sue possibilità di circolazione e l’accesso a determinati benefici fiscali.
Fortunatamente, ottenere questa informazione è molto semplice, consultando il libretto di circolazione, cioè il documento ufficiale che riporta i dati tecnici del mezzo.
- Veicoli immatricolati dopo il 2001: la classificazione Euro è specificata nella voce V.9 del libretto. Qui troverai direttamente la categoria ambientale del tuo veicolo, come Euro 3, Euro 4, Euro 5 ecc.
- Veicoli immatricolati prima del 2001: in questi casi, la classe Euro potrebbe non essere indicata in modo esplicito. Per determinarla, puoi verificare: la data di prima immatricolazione, in modo da associarla alla normativa in vigore in quel periodo, che vedremo di seguito e il codice di omologazione, un numero identificativo del veicolo presente nel libretto, attraverso cui è possibile risalire alla categoria Euro consultando le tabelle ufficiali dei regolamenti europei.
Se non trovate questa informazione nel libretto, potete controllarla online inserendo la targa del veicolo nel sistema di ricerca del Ministero dei Trasporti.
Le categorie Euro: dalla Euro 0 alla Euro 6
Dopo aver compreso l’importanza della classe Euro e il suo impatto su mobilità, incentivi e restrizioni, è utile approfondire le diverse categorie esistenti. Ogni veicolo appartiene a una classe Euro specifica, che ne determina il livello di emissioni e le possibilità di circolazione.
Nel tempo, le normative europee hanno imposto limiti sempre più severi, spingendo il settore automobilistico a sviluppare motori più efficienti e tecnologie per la riduzione degli inquinanti.
Vediamo nel dettaglio le varie categorie e le loro principali caratteristiche.
Euro 0
I veicoli Euro 0 sono quelli immatricolati prima del 1993 e non dispongono di sistemi di abbattimento delle emissioni, come il catalizzatore. Per questo motivo, producono quantità elevate di particolato, ossidi di azoto e monossido di carbonio, risultando tra i mezzi più inquinanti.
A causa del loro impatto ambientale, sono soggetti a forti limitazioni alla circolazione.
Euro 1
Nel 1993, con l’entrata in vigore della normativa Euro 1, è stato imposto l’utilizzo del catalizzatore e dell’iniezione elettronica sui veicoli nuovi.
Queste tecnologie hanno rappresentato un'importante svolta nella riduzione delle emissioni nocive, contribuendo a diminuire l’impatto ambientale delle auto alimentate a benzina e diesel.
La normativa Euro 1 ha segnato la prima regolamentazione europea sulla qualità dell’aria nel settore automobilistico, ponendo le basi per un futuro più sostenibile e per standard sempre più severi nelle generazioni successive.
Euro 2
Nel 1997, la normativa Euro 2 ha introdotto limiti più restrittivi per i motori diesel, mirati soprattutto alla riduzione delle emissioni di particolato e ossidi di azoto.
Questi inquinanti, fortemente dannosi per l’ambiente e la salute, hanno spinto le case automobilistiche a sviluppare motori più puliti, con soluzioni innovative per migliorare la combustione e ridurre la produzione di gas nocivi.
La classificazione Euro 2 ha inoltre imposto valori più stringenti per le emissioni di idrocarburi e monossido di carbonio, migliorando ulteriormente le prestazioni ambientali dei motori a benzina.
Euro 3
Nel 2001, la classe Euro 3 ha introdotto test più rigorosi per la misurazione degli ossidi di azoto.
Questa normativa ha favorito la diffusione dei sistemi di ricircolo dei gas di scarico (EGR), che consentono di ridurre la produzione di gas derivanti dalla combustione nei motori diesel. Inoltre, sono stati rivisti i limiti di particolato e monossido di carbonio, contribuendo a una riduzione generale delle emissioni.
Euro 4
Nel 2006, la normativa Euro 4 ha imposto limiti più rigidi per le emissioni di particolato, portando all’obbligo di filtri antiparticolato sui veicoli diesel.
Questa tecnologia ha consentito di ridurre drasticamente la quantità di particelle nocive rilasciate nell’ambiente, migliorando la qualità dell’aria nelle aree urbane.
Euro 5
Nel 2011, con l’Euro 5, sono stati introdotti criteri ancora più severi per la riduzione degli ossidi di azoto e del particolato.
Questa normativa ha spinto le case automobilistiche a migliorare il sistema di post-trattamento dei gas di scarico, adottando tecnologie avanzate come i sistemi SCR (Selective Catalytic Reduction) e l’uso di AdBlue, una soluzione che abbassa le emissioni nei motori diesel.
Euro 6
Dal 2015, la normativa Euro 6 ha segnato un ulteriore passo avanti nel contenimento delle emissioni, con limiti ancora più restrittivi per ossidi di carbonio, particolato e CO.
Per garantire un controllo efficace, sono stati introdotti test più realistici che simulano meglio le condizioni di guida quotidiane. Inoltre, l’Euro 6 ha posto maggiore attenzione ai motori diesel, imponendo ulteriori miglioramenti ai sistemi di riduzione catalitica e di post-trattamento dei gas di scarico.
L’evoluzione della normativa Euro ha contribuito a ridurre significativamente le emissioni inquinanti dei veicoli.
Grazie a queste regolamentazioni, la qualità dell’aria è migliorata e molti modelli di auto sono diventati meno impattanti sull’ambiente. Con il progresso tecnologico e le nuove esigenze ambientali, le normative continuano ad aggiornarsi per garantire standard sempre più rigorosi.
Euro 7: la nuova frontiera dal 2026
La normativa Euro 7, che dovrebbe entrare in vigore a fine 2026, segna un ulteriore passo verso la riduzione dell’impatto ambientale dei veicoli su strada. Rispetto alle generazioni precedenti, l’Euro 7 introduce limiti ancora più severi e test di omologazione in condizioni più realistiche, tenendo conto di variabili come temperature estreme, traffico urbano intenso e percorsi brevi.
L’Euro 7 includerà il monitoraggio delle emissioni di ammoniacae particolato ultrafine, particelle microscopiche che hanno un impatto significativo sulla salute umana.
Questa normativa interesserà tutti i tipi di veicoli, dai motori a benzina e diesel fino a quelli alimentati a GPL e metano, senza più distinzioni tra veicoli leggeri e pesanti. L’obiettivo è garantire uno standard uniforme per l’industria automobilistica, incentivando tecnologie più pulite e sistemi di abbattimento delle emissioni più efficienti.
Oltre ai limiti più rigorosi, la categoria Euro 7 introdurrà nuovi strumenti di monitoraggio, con sensori integrati nei veicoli per controllare continuamente le emissioni reali durante l’intero ciclo di vita del mezzo. Questi sistemi permetteranno di mantenere costante il rispetto delle normative ambientali e di prevenire anomalie legate alle emissioni inquinanti.
Con questi cambiamenti, l’Euro 7 si propone di ridurre drasticamente l’impatto del settore automobilistico sull’inquinamento atmosferico, spingendo le case produttrici a investire in motori più efficienti, sistemi di filtraggio avanzati e alternative a basse emissioni.
Cosa cambia per voi e la vostra auto?
Con l’introduzione della normativa Euro 7, le città italiane ed europee avranno la possibilità di adottare misure più stringenti per limitare la circolazione dei veicoli più inquinanti.
Questo cambiamento porterà a regole più severe nelle Zone a Traffico Limitato (ZTL) e nelle Aree a Basse Emissioni (LEZ), con accesso consentito solo ai mezzi conformi ai nuovi standard ambientali.
Impatto sulla circolazione e sulle restrizioni
Chi possiede un’auto con una classe Euro 6 o inferiore potrebbe trovarsi di fronte a limitazioni più frequenti, specialmente nei periodi in cui la qualità dell’aria raggiunge livelli critici. Le amministrazioni locali potranno attivare divieti temporanei alla circolazione per i veicoli meno ecologici, soprattutto nelle grandi città e nelle aree con alta densità di traffico.
Molte metropoli europee stanno già discutendo la possibilità di introdurre tasse o pedaggi specifici per i veicoli più inquinanti, scoraggiandone l’utilizzo e favorendo soluzioni di mobilità alternative.
Maggiore libertà per i veicoli a basse emissioni
Al contrario, i veicoli ibridi, elettrici o alimentati a GPL e metano potrebbero godere di una maggiore libertà di movimento, con accesso agevolato alle ZTL e alle LEZ. In alcune città, questi mezzi potrebbero ottenere agevolazioni sui parcheggi, esenzioni da determinate imposte locali e una circolazione meno vincolata anche nei giorni di blocco del traffico.
Questa evoluzione normativa mira a incentivare il rinnovamento del parco auto e a favorire una mobilità più sostenibile, con impatti positivi sulla qualità dell’aria e sulla salute pubblica.
Acquisto e conversione: soluzioni per una mobilità sostenibile
Se state valutando l’acquisto di un’auto nuova o usata, è fondamentale controllare la classe Euro del veicolo e considerare l’impatto ambientale della vostra scelta. Con la normativa Euro 7 potrebbe essere vantaggioso optare per modelli più efficienti, come quelli ibridi, elettrici o alimentati a GPL/metano.
Un’alternativa per chi non vuole cambiare auto è valutare la conversione a GPL o metano, che permette di ridurre le emissioni e spesso dà diritto a benefici economici e normativi, come ad esempio la riduzione del bollo o agevolazioni sulla circolazione. Aziende come BRC Gas Equipment, specializzate in impianti di alimentazione alternativa, offrono soluzioni affidabili per la trasformazione dei veicoli, consentendo agli automobilisti di abbattere i costi di carburante e di migliorare l’impatto ambientale del proprio mezzo.
L’introduzione della classificazione Euro 7 segna quindi un cambiamento significativo nel panorama automobilistico, con conseguenze dirette sulla scelta del veicolo, sui costi di gestione e sulla libertà di circolazione. Essere informati e pianificare la mobilità in modo consapevole è il miglior modo per adattarsi alle nuove regolazioni.
Conclusione
La classificazione Euro è un elemento chiave per comprendere il profilo ambientale della vostra auto e per orientarvi nelle scelte di mobilità sostenibile.
Le normative Euro hanno progressivamente ridotto le emissioni inquinanti dei veicoli. Questo percorso ha portato a una mobilità più sostenibile, migliorando la qualità dell’aria e incentivando scelte più consapevoli da parte dei consumatori.
Informatevi, verificate la classe Euro del vostro veicolo e scegliete consapevolmente la vostra auto. L’ambiente e il futuro vi ringrazieranno.